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ASST Bergamo Ovest

Comunicati stampa

Inaugurata la stanza per le audizioni protette all’Ospedale di Treviglio-Caravaggio

Data di pubblicazione: 26/11/2018

Inaugurata la stanza per le audizioni protette all’Ospedale di Treviglio-Caravaggio

Fondamentale per consentire ai professionisti – psicologi, legali, forze dell’Ordine – di raccogliere le testimonianze delle vittime di abusi.

 

Non si è ancora spento l’eco delle iniziative contro la violenza di genere, che all’ASST Bergamo Ovest si torna a parlare di questo tema così delicato. L’occasione è stata l’inaugurazione della stanza per le audizioni protette, per ascoltare i racconti delle donne e dei bambini che hanno subito violenze e abusi. Un piccolo spazio, ma adeguatamente attrezzato e di enorme importanza, per le vittime e per i professionisti che devono occuparsi di loro e delle loro storie: le forze dell’ordine, in primis i Carabinieri, che hanno collaborato con l’ASST Bergamo Ovest indicando i requisiti indispensabili per la stanza, psicologi, avvocati e magistrati.

“Il tema della violenza, in particolare di quella familiare – spiega Elisabetta Fabbrini, direttore generale dell’ASST Bergamo Ovest – è, purtroppo, un tema sommerso ma su cui non possiamo abbassare la guardia. La collaborazione con le Forze dell’ordine e con chi è impegnato a combattere questa piaga è fondamentale”.

La stanza rappresenta un ulteriore tassello delle iniziative che l’Azienda socio sanitaria ha realizzato contro la violenza di genere, come il Percorso Rosa integrato, una procedura dedicata alla presa in carico delle donne e dei minori vittime di violenza. Il percorso sistematizza il lavoro svolto da Pronto Soccorso, Ginecologia, Pediatria, Centro Servizi, in connessione con i servizi territoriali, e facilita l’accesso in urgenza alle vittime di violenza. Nel 2018 sono già stati 150 i casi seguiti, due terzi dei quali avvenuti in ambito domestico o fra persone che si conoscevano.

ASST Bergamo Ovest fa anche parte della rete interistituzionale per il contrasto della violenza di genere, del maltrattamento e dello stalking. La rete “Non sei sola”, che comprende il Comune di Treviglio, la Procura di Bergamo, la Provincia di Bergamo, le Forze dell’Ordine e le associazioni del settore, si dedica alla protezione e al sostegno delle donne vittime di violenza e alla promozione di buone prassi e azioni di sensibilizzazione ed educazione della cittadinanza.

Juri Imeri, sindaco di Treviglio, ha sottolineato la grande attenzione del territorio al tema della violenza di genere, “attraverso fatti concreti e un’attenzione a 360 gradi a tutti gli aspetti, non solo tecnici ma anche umani e puntando, soprattutto, sulla prevenzione”.

Claudio Bolandrini, sindaco di Caravaggio, ha definito questa stanza “un primo abbraccio che accoglie le vittime e consente loro di cominciare a superare il trauma psicologico subìto”.

Paolo Franco, consigliere di Regione Lombardia, ha voluto rimarcare l’impegno di Regione in questo ambito, ringraziando le Forze dell’Ordine per il loro impegno e ricordare che “è l’educazione, in particolare nella scuola, che deve insegnare il rispetto per le persone. È ai ragazzi che dobbiamo parlare se vogliamo che cambino le generazioni future”.

Cecilia Gipponi, coordinatrice della Rete “Non sei sola”, ha sottolineato l’importanza della sinergia con le Forze dell’Ordine e l’ASST, “anche con l’obiettivo di dare sostanza alle denunce che, purtroppo, spesso vengono archiviate”.

Il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Treviglio Davide Papasodaro ha sottolineato l’importanza di creare un punto simile nella Bassa, con “spazi specializzati per raccogliere la testimonianza o la denuncia delle vittime vulnerabili, che rientrano nelle “fasce deboli”, donne ma anche bambini,  per riuscire a tutelarle e ad assicurare i colpevoli alla giustizia. Per questo tipo di reati, secondo l’approccio metodico istituzionale, interviene personale specializzato e appositamente formato, così da procedere in termini efficaci all’acquisizione delle notitiae criminis, con l’ausilio di esperti in psicologia forense”.

 

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