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ASST Bergamo Ovest

Comunicati stampa

Nota a seguito articolo Corriere della Sera - ed. Bergamo

Data di pubblicazione: 09/10/2020

Nota a seguito articolo Corriere della Sera - ed. Bergamo

L’ASST Bergamo Ovest ribadisce, nuovamente, quanto già ampiamente spiegato al giornalista Pietro Tosca e alla testata “Corriere della Sera – ed. Bergamo”.

La DGR XI/3226 del 09/06/2020 “Atto di indirizzo in ambito socio sanitario successivo alla “Fase 1” dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, è tuttora punto di riferimento delle indicazioni messe in atto dall’Azienda, ancor di più in queste settimane in cui la recrudescenza del virus si sta facendo sentire in tutta Italia.

La DGR regola gli accessi nelle strutture sanitarie e socio sanitarie, e l’ASST Bergamo ovest ha deciso di applicare in modo rigoroso e prudenziale le indicazioni della stessa “Gli accompagnatori dovranno essere limitati a quelli strettamente necessari (es: accompagnatori di persone non autosufficienti, minori, persone con disabilità etc)”.

Anche in Pronto Soccorso, perciò, i parenti dei pazienti autosufficienti sono invitati dall’infermiere del Triage a tornare al proprio domicilio. Gli stessi sono tranquillizzati dal personale che chiede loro un numero di telefono per le successive comunicazioni, così come previsto in prima battuta dalla DGR (“Andranno comunque garantiti sistemi di comunicazione alternativi tra utenti e familiari o, se non possibile, adeguate informazioni sull’andamento clinico. In particolare, eventuali limitazioni all’accesso fisico dei parenti non devono assolutamente produrre l’isolamento affettivo/relazionale con l’ospite e, quindi, le strutture devono assicurare contatti ….., videochiamate o chiamate telefoniche, ….. devono fornire ai familiari ogni informazione di aggiornamento clinico sui loro cari …..” ).

Per questo è attiva in tutte le sedi dell’ASST, perciò anche per i pazienti in pronto soccorso, l’Istruzione Operativa IODS69 “Comunicazione tra pazienti ricoverati e/o familiari” che introduce un sistema di chiamate e videochiamate cliniche e sociali tra parente-paziente e tra parente-medico. A orari predefiniti o al termine della valutazione, se il paziente non è autosufficiente per comunicare con i familiari, il medico chiama per aggiornare il congiunto sullo stato di salute. La dirigenza sollecita periodicamente il proprio personale, soprattutto di Pronto Soccorso, all’applicazione di quanto contenuto in questa Istruzione operativa perché conscia dell’importanza della comunicazione con i parenti a casa in attesa di un primo contatto sulle condizioni cliniche dei proprio caro.

Nonostante la dirigenza dell’ASST tenga particolarmente a disincentivare la permanenza dei parenti all’esterno del PS, come ulteriore azione per scongiurare assembramenti tipici di certe sale di attesa, quest’estate ha deciso di posizionare volontariamente il padiglione per permettere a chi, comunque, decidesse di sostare per brevi periodi in attesa del parente (es. per la lontananza da casa del domicilio).  

Tuttavia, a seguito dell’andamento della pandemia, la tenda fuori dal Ps di Treviglio sarà a breve smantellata.

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