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ASST Bergamo Ovest

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Inaugurazione Centro Servizi e attivazione della presa in carico 
Data di pubblicazione: 19/07/2017

Centro Servizi e rete territoriale:

Bergamo Ovest, al via la presa in carico

Un Centro servizi già attivo da giugno, una nuova Farmacia delle dimissioni che aprirà i battenti a settembre, ma soprattutto la sigla di un’intesa a dieci per fare rete e la sperimentazione di Piani individuali d’assistenza su un gruppo di pazienti fragili. Così l’Asst Bergamo Ovest si candida al ruolo di gestore, previsto dalla legge 23 sulla presa in carico.

 

L’ufficializzazione è avvenuta oggi (19 luglio) alle 10, alla presenza dell’Assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, anche se – come spiega il direttore generale Elisabetta Fabbrini – “si tiene a più di un mese dall’apertura del Centro servizi, il primo in Regione dopo quello metropolitano del capoluogo, all’insegna del “prima fare, poi dire” che è tipico di questa terra. A questo punto però era importante dare visibilità ai nuovi percorsi di presa in carico, perché i cittadini possano toccare con mano che cosa sta cambiando, come e perché”.

Il Centro Servizi, collocato alle spalle del Cup, dal 5 giugno sta fornendo il servizio di dimissioni protette e sta sperimentando la presa in carico su un gruppo di pazienti cronici, per individuare fin da subito gli aspetti positivi e le eventuali criticità dell’organizzazione e avviare la necessaria collaborazione fra i medici curanti e gli specialisti ospedalieri. Questo il senso della firma dei Piani assistenziali individualizzati  - da parte di due pazienti e degli specialisti del polo ospedaliero, il direttore dell’Unità di Nefrologia Emilio Galli e la dr.ssa Eleonora Aiolfi dell’Unità di Cardiologia, entrambe appartenenti al Dipartimento di Medicina diretto da Maurizio Destro -, apposta dopo il taglio del nastro e la benedizione dei locali.

La giornata si è aperta alle 10 in Sala convegni, con la sigla dell’accordo quadro bilaterale che consente ai firmatari, sette strutture e due associazioni di Rsa, di presentarsi alla candidatura come gestori e/o erogatori, forti di una rete territoriale in grado di assicurare la presa in carico dei pazienti cronici.

“L’aspetto che più caratterizza l’accordo quadro sottoscritto oggi – prosegue Fabbrini – è il passaggio dalla logica di competizione fra strutture, pubbliche o private, alla collaborazione, per rispondere con continuità e appropriatezza ai bisogni del singolo malato. I pazienti cronici e anziani, affetti da più di una patologia, richiedono competenze e servizi anche molto diversificati: solo collaborando fra realtà con mission diverse la risposta può essere davvero completa”.

Hanno sottoscritto l’accordo gli ospedali privati e accreditati, le associazioni rappresentative delle strutture sociosanitarie, i due Hospice e le due Residenze Sanitarie Disabili del territorio:

gli Istituti ospedalieri bergamaschi del Gruppo San Donato (Policlinico San Marco, San Pietro e Centro diagnostico di Treviglio), l’Istituto clinico Habilita di Zingonia, la Ferb di Trescore Balneario, le Rsd Casa Beato Luigi Guanella di Verdello, gli hospice della Fondazione Opera San Camillo e della Fondazione Anni Sereni, l’Uneba – Federazione regionale Lombardia e  l’Associazione San Giuseppe.

L’obiettivo di tutti è farsi trovare pronti alla scadenza del 31 luglio, termine entro il quale candidarsi a gestori dei pazienti cronici. L’elenco dei soggetti idonei sarà definito da Ats Bergamo, poi la parola passerà ai cittadini, che potranno scegliere tra le varie realtà il proprio punto di riferimento tra quelli segnalati dall’Agenzia territoriale di Bergamo. Ciascun ente potrà essere sia gestore che erogatore, sia per tutte le aree di patologie sia per alcune soltanto.

“E’ un percorso in fieri – illustra il Direttore socio sanitario dell’Asst Bergamo Ovest Barbara Mangiacavalli -: l’accordo siglato oggi infatti non pregiudica future nuove sinergie con realtà sanitarie e sociosanitarie, ma afferma l’avvenuto cambio culturale dal curare i sintomi al prendersi cura delle persone. Dalla pubblicazione dell’avviso per iscriversi nell’elenco degli idonei a gestori da parte di ATS, avremo 180 giorni per ampliare la rete dei partner”.

Un ampliamento che potrà contare sulle manifestazioni d’interesse presentate all’Asst da un centinaio di enti della Bassa e dell’Isola, ma non solo. Inoltre sono stati siglati anche accordi fra strutture pubbliche, con l’Asst Bergamo Est e, per l’alta specialità, con il Papa Giovanni XXIII e gli Spedali Civili di Brescia.

All’assessore Gallera sono anche stati mostrati i locali che da settembre ospiteranno la nuova Farmacia delle dimissioni, la struttura chiamata a gestire i farmaci erogabili solo in ospedale (il cosiddetto file F è la lista che li identifica) e le dosi per garantire la continuità terapeutica per le prime 48 ore dalla dimissione ospedaliera.

Di seguito le dichiarazioni dei  rappresentanti degli enti che hanno sottoscritto l’accordo quadro.

Francesco Galli, amministratore delegato degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi e Presidente AIOP Provincia di Bergamo e Giancarlo Borra, sovrintendente sanitario degli Istituti Ospedalieri Bergamaschi

“Con 700 letti, due ospedali (Policlinico San Marco e San Pietro) e tre strutture poliambulatoriali, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi rappresentano oggi la prima realtà privata ospedaliera della Provincia. Da sempre rispondiamo alle esigenze di cura del territorio, con circa 29.000 ricoveri l’anno, 1,6 milioni di prestazioni ambulatoriali e 680.000 prestazioni di Emergenza Urgenza” dice il professor Giancarlo Borra. “Ora siamo chiamati, grazie alle novità previste dalla riforma lombarda, a prenderci carico della cronicità da protagonisti, come gestori in prima persona. Un impegno che accettiamo volentieri e riteniamo di poter svolgere al meglio. Anche a nome dell’AIOP provinciale, siamo grati a ASST Bergamo Ovest e al suo direttore generale, dottoressa Fabbrini, per questa volontà di fare rete insieme” afferma il dottor Francesco Galli.

Roberto Rusconi, Presidente Gruppo Habilita

“La riforma sanitaria in atto è ambiziosa e difficile: in questo momento di estrema attenzione alla razionalizzazione della spesa, per un gruppo come il nostro, con un’importante componente di servizi territoriali, è quindi indispensabile e doveroso  attivare al massimo la collaborazione con ASST e ATS”.                  

Franco Cammarota, Amministratore delegato di Ferb Onlus:

“Ferb Onlus esprime il proprio plauso all’iniziativa che pone al centro dell’azione di Enti pubblici e privati e di Istituzioni il paziente in condizione di fragilità e cronicità e conferma la piena e concreta condivisione degli obiettivi regionali”.   

Valerio Mari, Vicepresidente RSD Monsignor Bernareggi:

La Lavorare Insieme Cooperativa Sociale, che da più di 30 anni si occupa del Progetto di Vita di persone con gravi disabilità nella provincia di Bergamo, attraverso la progettazione e la gestione di filiere di servizi sociosanitari e socio-educativi, diurni e residenziali, ha ritenuto significativa l'occasione di aderire alla proposta di partenariato formulata dalla Asst  Bergamo Ovest, relativa alla DGR 6551. In questo modo, candidandosi come erogatore di servizi, la Cooperativa avrà la possibilità di valorizzare il proprio portato esperienziale mettendo in evidenza la Residenza Sanitaria per Disabili "Monsignor Bernareggi" di Bonate Sotto".

Suor Anna Godasso, Superiora RSD Casa don Guanella: 

“Sono favorevole alla creazione di questa filiera per la presa in carico dei pazienti cronici e fragili, come da Dgr della Regione Lombardia N.  6551 del 04/05/2017, 
nell’ottica di un continuo miglioramento del servizio a supporto di queste fragilità”. 

Andrea Pantò, Amministratore Delegato Fondazione “Opera San Camillo”:

“Questa riforma impone un grande cambiamento per il Sistema Sanitario Regionale Lombardo e ha come obiettivo la maggiore vicinanza ai pazienti con patologie croniche che devono quindi trovare non solo un supporto sanitario e assistenziale, ma soprattutto una controparte che si “prenda cura” di loro costantemente e per lungo tempo. La coincidenza di questa proposizione con la nostra mission vede la Fondazione Opera San Camillo particolarmente motivata ad essere presente e a mettersi a disposizione per offrire assistenza e cure ai cittadini e poter contribuire attivamente all’evoluzione del nuovo modello.”

Augusto Baruffi, Presidente Fondazione Anni Sereni:

“Condividiamo la cultura introdotta con la legge 23 da Regione Lombardia, che mira all’integrazione ospedale-territorio, e come Fondazione Anni Sereni intendiamo metterci in gioco, affiancando la vicina Asst Bergamo Ovest nella presa in carico dei pazienti cronici, in qualità di ente erogatore. All’ente gestore offriremo posti letto già esistenti di Hospice, ma saremo disponibili anche ad effettuare eventuali prestazioni sul territorio. Tutto ciò rientra nelle attività di collaborazione tra strutture sanitarie e socio-sanitarie finalizzate al miglioramento del sistema regionale al fine rendere più fruibili le prestazioni all’utenza.

 Fabrizio Ondei, Presidente di UNEBA Bergamo:

“A nome anche dell’avvocato Luca Degani, presidente di UNEBA Lombardia, pur in una situazione di oggettiva complessità e difficoltà dei nostri Enti, apprezziamo la proposta dell' Asst Bergamo Ovest per la definizione di un Accordo Quadro in ordine all'avvio della presa in carico dei pazienti cronici e fragili. Piena condivisione del documento da proporre ai nostri associati, quale auspicio di proseguo per un'aperta relazione con questa Asst”.  

 Barbara Manzoni, Presidente Associazione San Giuseppe:

“L’Associazione San Giuseppe è un’associazione di case di riposo d’ispirazione cattolica ed è felice di poter partecipare a questo progetto, avendo la possibilità di veicolare gli intenti della riforma a tutti i suoi iscritti, in modo da efficientare la spesa e ottimizzare i servizi, nell’ottica della presa in carico e della centralità della persona in quanto tale. Il nostro obiettivo è quindi quello di avviare concrete iniziative di collaborazione in tal senso”.

Aperte le manifestazioni d'interesse per le prestazioni erogate mediante avvalimento 
Data di pubblicazione: 29/06/2017


DGR n. X/6164 del 30/01/2017 e DGR n. X/6551 del 04/05/2017 e ai sensi della Circolare del Direttore Generale Welfare prot. I.0050294.01 del 01/06/2017 Prestazioni erogate mediante avvalimento (lettera b allegato n. 2 DGR X/6551/17)

 

L’ASST Bergamo Ovest in qualità di ente gestore intende raccogliere manifestazioni d’interesse per garantire la filiera erogativa della presa in carico dei pazienti cronici mediante il supporto di enti ausiliari, che potranno presentare specifica domanda di partecipazione entro venerdì 14 luglio allegando alla stessa la LETTERA D’INTENTI sottoscritta dal legale rappresentante dell’ente (timbro e firma).
La domanda va indirizzata al seguente indirizzo PEC: protocollo@pec.asst-bgovest.it  Per eventuali informazioni: Dr.ssa Simona Ludi 0363/424908 - 366/9067218
 

 

Cardiopatici, BG Ovest e Papa Giovanni fanno rete 
Data di pubblicazione: 20/06/2017

Cardiopatici, BG Ovest e Papa Giovanni fanno rete  

 
I Cardiologi dell’ospedale di Treviglio-Caravaggio e i Cardiochirurghi di Bergamo lavoreranno in équipe per garantire ai pazienti continuità di cura, dalla diagnosi alla riabilitazione. Un’opportunità che ottimizza percorsi, tempi d’attesa e privilegia il rapporto di fiducia con il proprio medico di riferimento, offrendo al contempo le competenze di un Centro che esegue più di 500 interventi l’anno.
 
Treviglio, 20 giugno 2017 – I pazienti cardiopatici della Bassa Bergamasca e dell’Isola hanno da oggi un’opportunità in più. ASST Bergamo Ovest e ASST Papa Giovanni XXIII hanno siglato un’intesa per garantire, a chi debba sottoporsi a un intervento cardiochirurgico, la continuità di cura tra l’Azienda del territorio di riferimento e quella del capoluogo. Di fatto la convenzione dà vita a una rete che interessa metà provincia – in termini di popolazione due terzi dei bergamaschi, oltre 720 mila cittadini. – per i pazienti con malattie di cuore.
“La nostra Azienda ha una vocazione territoriale molto forte – spiega Elisabetta Fabbrini, direttore generale dell’Asst Bergamo Ovest -. Se vogliamo davvero prenderci cura a 360° dei nostri pazienti, dobbiamo ricercare sinergie con strutture d’eccellenza nelle specialità che non abbiamo, come la cardiochirurgia. Rispettando la libertà di scelta del paziente, i nostri Cardiologi proporranno, quando necessario, un percorso di cura unitario che vedrà un iter diagnostico condiviso, un intervento al Papa Giovanni e la riabilitazione nella nostra struttura di Romano”.
La Cardiochirurgia del Papa Giovanni, diretta da Lorenzo Galletti, diventa quindi l’interlocutore privilegiato della Cardiologia diretta da   Paolo Sganzerla. Confronto sui casi, tempi certi e soprattutto, oltre alla stesura di protocolli condivisi con il Laboratorio di Emodinamica e Cardiologia interventistica, la possibilità di non perdere i rapporti con il proprio cardiologo di fiducia, che potrà accedere al nosocomio del capoluogo, fino in sala operatoria.
“In provincia la nostra è l’unica Cardiochirurgia, in una struttura pubblica. Grazie a una terapia intensiva dedicata e alla stretta collaborazione con le altre Unità del Dipartimento Cardiovascolare siamo in grado di trattare a livello di eccellenza tutte le patologie cardiovascolari, offrendo ogni possibilità di cura, fino al trapianto. - ha dichiarato Carlo Nicora, direttore generale dell’ASST Papa Giovanni XXIII -. La collaborazione con l’Asst Bergamo Ovest è un passo nella giusta direzione per offrire percorsi integrati di diagnosi, cura e follow-up ai pazienti di un territorio più vasto”.
Obiettivo dell’accordo tra le due aziende socio sanitarie territoriali bergamasche è l’ottimizzazione dei percorsi organizzativi, la riduzione dei tempi di degenza, soluzioni adeguate in tempi ragionevolmente rapidi e minori disagi possibili per l’assistito e i suoi familiari.
La collaborazione tra i professionisti della ASST della Bassa e quella del capoluogo provinciale non si limita alla presa in carico dei singoli pazienti. Sono previsti appuntamenti fissi per l’analisi congiunta di casi clinici, lo scambio di esperienze in ambito cardiochirurgico e l’elaborazione di protocolli condivisi per la gestione del paziente cardiochirurgico, prima e dopo l’intervento.

Urgnano, il medico cessa l’attività. Cambio senza problemi con lo sportello temporaneo 
Data di pubblicazione: 09/06/2017

Urgnano, il medico cessa l’attività.

Cambio senza problemi con lo sportello temporaneo

 

In vista della cessazione di un medico di assistenza primaria, Asst Bergamo Ovest e Comune collaborano per facilitare i cittadini. Per 4 mattine la pratica si potrà fare in municipio.

 

Il prossimo 10 giugno cesserà la sua attività Valentina Zucchinali, Medico di assistenza primaria nell’ambito dei Comuni di Azzano San Paolo, Comun Nuovo, Stezzano, Zanica e Urgnano; contestualmente sarà chiuso l’ambulatorio di Via Papa Giovanni 311/c di Urgnano.

A partire da lunedì 12 giugno i pazienti  dovranno recarsi al Punto Erogativo di Zanica (Via Serio 1/A – dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 12.30, e il martedì e venerdì anche dalle  13.45 alle 15.30) per scegliere un altro medico disponibile nello stesso ambito.

Per semplificare le cose ai cittadini, l’ASST Bergamo Ovest ha preso accordi con il Comune di Urgnano per aprire uno sportello di Scelta/Revoca temporaneo in municipio.

Lo sportello funzionerà dalle 9 alle 12 nei seguenti giorni:

-       Lunedì 12 giugno

-       Giovedì 15 giugno

-       Lunedì 19 giugno

-       Giovedì 22 giugno

Ogni assistito dovrà presentare la propria tessera sanitaria/CRS. E’ possibile delegare un familiare, che dovrà esibire una delega (presente sulla lettera che comunica la cessazione della dottoressa Zucchinali), la tessera sanitaria/CRS e una fotocopia del documento d’identità del delegante.

“E’ un piccolo esempio di sanità vicina ai cittadini - afferma Barbara Mangiacavalli, Direttore Socio Sanitario dell’ASST Bergamo Ovest -, possibile grazie alla disponibilità del Comune. Per le persone anziane o fragili, non doversi recare in un altro comune, rende le cose più semplici ed è questa la direzione in cui vogliamo andare”.

Abbiamo anche pensato di agevolare ulteriormente gli utenti e accelerare le pratiche -  conferma Enrico Tinelli, Direttore dell’Ambito di Dalmine -: allo sportello di Urgnano sarà sufficiente compilare e sottoscrivere un modulo cartaceo creato appositamente. Penseranno poi i nostri operatori, in un secondo momento, alla registrazione nel sistema regionale. Il cittadino, consegnato il modulo, riceverà il nominativo del nuovo medico e le informazioni utili sedi, orari e recapiti telefonici del nuovo ambulatorio ”.

 

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 11 GIUGNO 2017 – DISABILI AL VOTO 
Data di pubblicazione: 05/06/2017

 

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 11 GIUGNO 2017 – DISABILI AL VOTO

 
Domenica 11 giugno 2017 i cittadini di alcuni Comuni saranno chiamati al voto per le consultazioni amministrative.
Le ASST della provincia di Bergamo hanno organizzato aperture straordinarie dei propri ambulatori, per il rilascio delle certificazioni necessarie per consentire alle persone affette da particolari forme di disabilità di esercitare il diritto di voto.
Per la giornata di domenica 11 Giugno 2017, per chi non ha potuto accedere preventivamente agli ambulatori, un medico della ATS sarà sempre reperibile per il tramite degli uffici comunali per tutta la provincia di Bergamo.
In allegato (clicca sull'immagine sotto l'articolo) il prospetto con sedi, recapiti e orari degli ambulatori delle tre ASST per la settimana antecedente la consultazione.
Di seguito si ricordano le situazioni che potrebbero necessitare delle certificazioni.
 
Cittadini che necessitano di essere aiutati per le operazioni di voto
 
La normativa vigente considera "elettori fisicamente impediti" "i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità".
Si tratta quindi di forme di disabilità di natura fisica di tale gravità da ostacolare la materiale esecuzione delle operazioni di voto, possibile unicamente tramite l'aiuto di un altro elettore. L’elettore, volontariamente scelto come accompagnatore, deve essere iscritto nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano e non può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un disabile. Sul certificato elettorale dell'accompagnatore viene apportata un'apposita annotazione dal presidente del seggio nel quale egli ha assolto tale compito.
Come dimostrare la necessità dell’accompagnatore?
 
Qualora la disabilità non sia di per sé evidente, oppure non sia nota al presidente di seggio, il cittadino deve presentare uno specifico certificato medico, rilasciato da medici designati dall'Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST), nel quale sia specificato che "l'infermità fisica impedisce all'elettore di esprimere il voto senza l'aiuto di altro elettore". Il rilascio del certificato è effettuato su richiesta del cittadino immediatamente, gratuitamente e in esenzione a qualsiasi diritto o applicazione di marche. Tale certificato dovrà essere poi allegato agli atti della sezione elettorale.  
Nel caso dell'elettore cieco può essere esibito, quale documento probatorio, il cosiddetto "libretto di pensione" (rilasciato dall’INPS).
Dal 2003 è prevista inoltre la possibilità di far annotare il diritto al voto assistito mediante apposizione di un corrispondente simbolo o codice nella tessera elettorale personale a cura del Comune di iscrizione elettorale. In tal caso non è più necessario che per ogni votazione il disabile richieda l’apposita certificazione all’ ASST.
Si precisa che chi necessita unicamente di essere accompagnato fino alla cabina elettorale, ma poi è in grado di esercitare autonomamente il voto, non necessita della presenza dell’accompagnatore e quindi non è tenuto a presentare alcun certificato.
I comuni devono assicurare un servizio di trasporto pubblico in modo da garantire il raggiungimento del seggio elettorale.
Cittadini che non possono accedere alla propria sezione per barriere architettoniche
 
I disabili con difficoltà o impedimenti alla deambulazione possono recarsi a votare presso un'altra sezione elettorale qualora la propria sezione sia inaccessibile per presenza di barriere architettoniche (come ad esempio una cabina elettorale non accessibile alla sedia a rotelle o un piano di scrittura con altezza superiore a circa 80 centimetri).
Come dimostrare la condizione di deambulazione compromessa?
 
Anche in questo caso è necessario che la condizione sia dimostrata con un'attestazione medica rilasciata, anche in precedenza per altri scopi, dalla propria ASST (o dalla ASL) o copia autentica della patente di guida speciale, purché dalla documentazione esibita risulti l'impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione.
Nel caso non si disponga di alcuna certificazione oppure nell'ipotesi in cui dalla certificazione non sia possibile evincere con chiarezza che sussiste un'incapacità alla deambulazione, è possibile richiedere - senza alcun costo - una visita alla propria ASST
Voto a domicilio per i disabili gravissimi
 
Oltre alle due situazioni di impedimento alla votazione, con la Legge 22 del 27 gennaio 2006 (modificata dalla Legge 7 maggio 2009, n. 46) è stata prevista anche la possibilità di esercitare il diritto di voto presso il proprio domicilio per alcune categorie di persone affette da grave o gravissima infermità.
Tale possibilità è prevista, ad oggi, nelle seguenti due ipotesi:
-  gravissime infermità: elettori che siano “intrasportabili”, impossibilitati cioè ad allontanarsi dall'abitazione in cui dimorano, anche con l'ausilio dei servizi appositamente predisposti dai Comuni; la condizione di “intrasportabile”, deve essere conseguente a minorazioni dipendenti da patologie con prognosi non inferiore ai 60 giorni, e non può essere addotta solo perché non c’è alcun servizio di accompagnamento al seggio;
 
- gravi infermità: elettori che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano; in questo caso la sottolineatura è sulla dipendenza continuativa e quindi sul rischio per l’incolumità personale del Cittadino.
Da sottolineare che, in nessun passaggio, il Legislatore richiede il possesso di certificati di handicap (art. 3, Legge 104/1992) o di invalidità. Ci si riferisce strettamente a infermità gravi e, quindi, a situazioni sanitarie anche non definitive.
 
Come richiedere il voto a domicilio?
 
Il cittadino deve presentare la richiesta per votare a domicilio, al sindaco del comune nelle cui liste elettorali è iscritto, in un periodo compreso tra il quarantesimo e il ventesimo giorno antecedente la data della votazione.
Alla richiesta deve allegare la certificazione attestante la grave o gravissima infermità (dipendenza da elettromedicali o “intrasportabilità”); la certificazione viene rilasciata, dietro richiesta del cittadino, dai medici delle ASST, in data non anteriore ai 45 giorni dalla data delle consultazioni elettorali. La domanda per la visita, ovviamente, può essere presentata anche prima dei 45 giorni, considerato anche che, trattandosi di accertamento medico domiciliare, comporta un impegno ed un’organizzazione adeguata a carico delle Aziende Socio Sanitarie.
In forza della Legge 22/2006, l’opportunità del voto a domicilio è ammessa in occasione delle elezioni della Camera, del Senato, dei membri del Parlamento europeo e delle consultazioni referendarie disciplinate da normativa statale. Per le elezioni dei presidenti delle province e dei consigli provinciali, dei sindaci e dei consigli comunali, le norme sul voto a domicilio si applicano soltanto nel caso in cui l’avente diritto al voto domiciliare dimori nell’ambito del territorio, rispettivamente, del comune o della provincia per cui è elettore.
 

Sai giocare con tuo figlio? Due guide della Neuropsichiatria ti aiutano 
Data di pubblicazione: 23/05/2017

In occasione della Giornata Mondiale del Gioco il 28 maggio, gli specialisti dell'Asst Bergamo Ovest pubblicano on line due manuali sul gioco

Sai giocare con tuo figlio?
 Due guide della Neuropsichiatria ti aiutano
In occasione della Giornata Mondiale del Gioco il 28 maggio, gli specialisti dell'Asst Bergamo Ovest pubblicano on line due manuali sul gioco
 
 
Sembra semplice giocare con un bambino. Invece, molti genitori “sbagliano” approccio, sottovalutano l'importanza del gioco e si affidano eccessivamente a giocattoli strutturati.
 
È per questo motivo che l’équipe clinica del servizio di Neuropsichiatria infantile dell’Asst Bergamo Ovest, composta da educatori, fisioterapisti, logopedisti, neuropsicomotricisti e psicologi, negli ultimi anni ha lavorato alla stesura di due guide per i genitori sui giochi e le modalità di utilizzo più adatte e funzionali per i bambini: una guida specifica per i  bimbi da 0 a 3 anni, una per  i più grandi, da 3 a 6 anni. 
 
Quale migliore occasione della Giornata mondiale del gioco per pubblicizzare queste due guide? – afferma Elisabetta Fabbrini, Direttore Generale dell'ASST Bergamo Ovest -.  Lo strumento creato dalla Neuropsichiatria Infantile è adatto a tutti: fornisce indicazioni concrete per sostenere lo sviluppo delle funzioni cognitive, linguistiche, motorie, emotive e affettive del bambino, attraverso attività ludiche. Credo sia un segnale positivo di vicinanza alle famiglie, non solo nell'emergenza o nella malattia, ma anche nella quotidianità"”.   
 
Giocare con i bambini – prosegue Marika Savoldelli, responsabile della Neuropsichiatria infantile - è la cosa più semplice del mondo: basta un pizzico di fantasia e il gioco potrà rivelarsi per il bimbo il  principale strumento per imparare a conoscere il mondo e rapportasi con esso. Le guide non contengono vere e proprie ricette, ma idee e spunti da modificare e adattare  in base alle caratteristiche e agli interessi del proprio bambino. Servono, soprattutto, per sostenere  e aiutare i genitori nel loro ruolo educativo quotidiano.  In alcuni casi, poi, quando il bimbo è seguito dalla Neuropsichiatria, servono anche per integrare gli interventi riabilitativi dei professionisti”.
 
La guida è disponibile on line nella pagina della Neuropsichiatria al link: http://www.asst-bgovest.it/120.asp
 

Più di 150 controlli nella giornata sulla prevenzione dell’ipertensione 
Data di pubblicazione: 17/05/2017

Più di 150 controlli nella giornata sulla prevenzione dell’ipertensione
 
Grande successo per lo stand allestito dall’ASST Bergamo Ovest in Piazza Manara in occasione della “Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa”.
Il personale dell’Unità di Medicina e quello della Croce Rossa Italiana – Sez. di Treviglio e Gera d’Adda – hanno effettuato più di 150 rilevazioni pressorie, somministrando contestualmente a tutti i cittadini un questionario anonimo di screening che permetterà a Maurizio Destro, Direttore del Dipartimento Scienze mediche, a Giuseppina Dognini e Vincenzo Galimberti, medici dell’unità di medicina interna, di aggiungere alle schede degli anni precedenti, i dati odierni sullo stato di salute dei cittadini del nostro territorio, dati che, come ogni anno, confluiranno in uno studio con presentazione al prossimo congresso nazionale sull’ipertensione.
 
I medici e il personale della CRI, oltre a rilevare la pressione, hanno puntato sulla sensibilizzazione della popolazione sulla necessità di non sottovalutare una condizione clinica che in Italia interessa oltre il 30% degli adulti ed è la principale causa delle malattie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco), provocando più di 240 mila morti all’anno.
 
Durante la giornata, allo stand è passata anche Elisabetta Fabbrini, Direttore Generale ASST, accompagnata da Santino Silva, Direttore Sanitario, che si sono fermati a ringraziare gli operatori per la lodevole iniziativa e hanno, entrambi, effettuato la misurazione dei valori pressori.
Dopo la Giunta, è stata la volta di Juri Imeri, Sindaco di Treviglio (che ha patrocinato l’iniziativa) con gli Assessori Pinuccia Prandina e Giuseppe Pezzoni.
 
“Nonostante i dati italiani sull’ipertensione siano allarmanti – spiega Elisabetta Fabbrini - solo un iperteso su tre si cura adeguatamente. È perciò importante andare sul territorio e incontrare i cittadini nei luoghi della loro quotidianità, come oggi in Piazza. Mi raccontavano gli operatori, che molti dei pazienti in dichiarata terapia ipertensiva avevano valori pressori preoccupanti, tanto da dover ricorrere, per un uomo, al ricovero in pronto soccorso per compensarlo”.

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